Nel centro città le agenzie recupero crediti di Palermo hanno avviato le pratiche di riscossione per il mancato pagamento della fornitura di acqua. I primi 50 morosi saranno tenuti a pagare 110.000 Euro per le bollette dell'acqua non pagate nel tempo. I morosi che hanno già ricevuto notizie dalle agenzie di recupero crediti non sono i soli: già altre 250 forniture sono state bloccate dalle Forze dell'Ordine.
Il procedimento per non pagare era molto semplice: bastava allacciarsi senza alcuna autorizzazione alla rete di qualcun’altro. A pagare di più la bolletta, ignari dell'allacciamento, erano i palermitani onesti.
Tre morosi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica, scoperti in fragranza di reato. Nel frattempo, i tecnici di Palermo sono al lavoro con le Forze dell'Ordine per evitare che si ripetano questi incidenti.
Il recupero crediti a Palermo per queste utenze non pagate è stato così complesso che è stato necessario un “Piano utenti morosi”. Il piano ha previsto prima un controllo serrato sul territorio (con tanto di squadre operative), poi la valutazione dei debiti da parte delle agenzie di recupero crediti.
I 110.000 Euro di crediti già vantati dalle agenzie sono il segno di un lavoro certosino. Ogni morosità è stata valutata in separata sede. La cartella di ciascun debitore oscilla tra i 900 e i 5.000 Euro. Il debito fa riferimento a un malcostume diffuso ormai da molti anni.
Le agenzie di recupero crediti hanno dovuto gestire le pratiche di bollette riferite a: proprietari/ inquilini di immobili ad uso abitativo, proprietari/gestori di uffici e negozi, ecc. È stato accertato che persino interi condomini avevano un debito importante con l'AMAP (che è la società che a Palermo gestisce la fornitura dell'acqua)!
Questo denaro rientrerà nelle casse della società? La procedura per il recupero crediti a Palermo è molto lunga, così come nel resto del Paese: se i cittadini morosi non dovessero pagare, si dovrà ricorrere in Tribunale.
Nel frattempo, le forniture ai cittadini morosi sono state bloccate e i contatori sigillati, per evitare che i morosi continuino la loro attività criminali (ricordiamo che il furto d'acqua è un vero e proprio reato per la legge italiana). |